Eventi dell'Associazione

Tradizioni del carnevale e nuove iniziative musicali in Basilicata

Venerdì 18 febbraio – video incontro ore 18

In attesa dell’auspicato ritorno degli eventi in presenza, il 18/02/2022 si è svolto un incontro a distanza sulle tradizioni musicali di Viggiano(PZ) e sui riti del Carnevale a Montescaglioso (Mt) nel quale si è parlato di recupero intelligente delle tradizioni combinato con iniziative più rispondenti allo spirito dei tempi, potenzialmente utili a contrastare l’esodo dei giovani ed il declino delle comunità.

Le iniziative presentate sono risultate due buone aggiunte alla casistica della n/s ricerca sulla Basilicata che non ti aspetti ed alle azioni virtuose realizzate in altre località delle aree interne nazionali, simbolo di un’Italia che non si arrende.

Infatti, le attività descritte nelle due relazioni, pur nella loro diversità, hanno in comune l’impegno convergente delle istituzioni e della società civile di valorizzare al meglio le tradizioni con iniziative dal carattere innovativo necessarie allo sviluppo socioeconomico e culturale delle aree interne. Ed alcuni risultati già conseguiti fanno intravvedere speranze di futuro.

Programma dell’incontro:

  • infrastruttureper la formazione e l’ascolto della musica a Viggiano (Pz)
  • rilevanzaidentitaria e promozionale dei Carnevali: l’essenza di quello di Montescaglioso (Mt)
  • vita associativa(presentazione nuova maschera esposta in sede, sorteggio libri, ecc.)

 

VIGGIANO: INFRASTRUTTURE PER LA FORMAZIONE E L’ASCOLTO MUSICALE

In collegamento con Viggiano (Pz), comune di circa 3.700 abitanti nell’alta Valdagri, abbiamo ascoltato e dialogato con Vincenza Pugliese, assessore alla Cultura, Istruzione, Informazione, Politiche energetiche impegnata, insieme ad altre componenti della società civile e culturale viggianese, a valorizzare ed innovare le tradizioni musicali del territorio.

Ha partecipato all’incontro il vice Sindaco Paolo Varalla che ha portato i saluti del Sindaco Amedeo Cicala ed aggiunto importanti contributi alla discussione. Preziosa anche la presenza di Gianfranco Grieco che ha reso possibile il 1°collegamento in videoconferenza da un luogo ancora privo di adeguata connessione alla rete.

In precedenti incontri, i nostri associati hanno avuto l’occasione di conoscere la storia dei musici viandanti che partivano dalla Valdagri e giravano il mondo usando come principale strumento sonoro l’arpa viggianese (arpicella). Nelle stesse occasioni, abbiamo ricevuto molta documentazione sugli studi e ricerche del Comune e della ProLoco sull’attività di Leonardo De Lorenzo (Viggiano 29/8/1875- Los Angeles 29/7/1962), uno dei massimi esecutori e studiosi di flauto del XX secolo, emigrato a 18 anni dopo gli studi al conservatorio di Napoli. Ci mancavano, invece, notizie sui recenti sviluppi: apertura di una sede distaccata del conservatorio di Potenza e l’inaugurazione di un teatro che ospiterà concerti, spettacoli di danza, conferenze ed eventi di rappresentanza.

L’assessora Vincenza Pugliese, ha effettuato il collegamento proprio dal nuovo teatro comunale “Francesco Miggiano”, una piccola, splendida struttura di 90 posti su due livelli, platea e galleria, ricavati all’interno del complesso architettonico del Morticello o chiesa della Buona Sorte, danneggiata dal terremoto del 1857 prima e del 1980 poi, che ha comportato la chiusa definitiva della cappella. In questo spazio, posizionato nel centro storico, a pochi passi dal Comune e dalla Basilica della Madonna Nera, sarà possibile scoprire anche la bellezza degli affreschi (ammirati nella diretta) rinvenuti e restaurati durante i lavori di ristrutturazione, che sono durati circa tre anni per un investimento di 1 milione e 200mila euro.

 

Grazie al sapiente lavoro di recupero ed alla sua favorevole collocazione nel tessuto urbano,  la ex chiesa intitolata alla memoria di Francesco Miggiano, esponente culturale e fondatore della locale compagnia teatrale ancora attiva, potrà svolgere un ruolo importante nello sviluppo culturale del territorio. In campo musicale, il nuovo teatro, insieme alla sede del Conservatorio, saranno le  strutture di riferimento per fare di Viggiano una città della musica.

In un nostro servizio su Viggiano dei mesi scorsi avevamo già segnalato l’apertura di corsi per strumenti di musica classica nella sede distaccata del conservatorio di Potenza (intestato al sommo madrigalista Gesualdo da Venosa), che rappresenta  un seguito ideale della storia artistica e dell’insegnamento del grande De Lorenzo.

L’apertura dei corsi per 60 allievi che si terranno nella suggestiva Villa del Marchese (già sede dei corsi d’arpa viggianese), è stata una operazione impegnativa ed importantissima perché creerà valide occasioni di professionalizzazione per giovani provenienti da vari comuni lucani.

L’operazione è importante, comunque, per l0intera Basilicata perché i posti di Viggiano amplieranno una offerta formativa che era stata fino ad ora limitata gravemente dal numero esiguo di posti disponibili nei conservatori di Matera e Potenza.

I corsi per la strumentistica da musica classica, la fruibilità e la grande qualità acustica del nuovo teatro-auditorium, saranno elementi che arricchiranno le capacità di Viggiano fare ed offrire musica. Perché, infatti, a Viggiano, oltre ad alcuni affermati musicisti che usano l’arpicella, sono attive in paese formazioni di musica folk (il più antico dei quali compie ora i 40 anni), pop e jazz (Viggiano Jazz) che vedono alcuni giovani impegnati in questi generi musicali.

Le lezioni del conservatorio è probabile che, oltre a formare professionisti futuri protagonisti nella musica classica, forniranno professionalità alle formazioni musicali esistenti migliorandone capacità compositive e qualità di esecuzione, in un settore che è in espansione in Italia e nel mondo ma che è anche molto selettivo!

L’incontro ci ha fatto conoscere una realtà che non ci aspettavamo a ricchezza e che sembra avere buone prospettive di futuro.

 

 

RILEVANZA IDENTITARIA E PROMOZIONALE DEI CARNEVALI: L’ESSENZA DI QUELLO DI MONTESCAGLIOSO

Goethe diceva che il Carnevale non è una festa che si offre al popolo, ma una festa che il popolo offre a sé stesso. Infatti, durante il Carnevale il mondo si capovolge, si sbeffeggiano le autorità, il servo diventa padrone, la tristezza cede il posto all’allegria, si abbandonano le convenzioni, si recuperano spazi di libertà espressiva e di travestimenti, la maschera abbatte le convenzioni sociali.

Anche i Carnevali lucani si ispirano a questa logica universale, ma conservando specificità che destano l’interesse degli studiosi e del pubblico di altre località italiane nelle quali si esibiscono, a cominciare da Venezia. Stimolati anche da questi eventi, le manifestazioni sono diventate sempre più rilevanti sul piano identitario delle comunità e come leva di promozione del territorio.

Dopo aver parlato del Carnevale di Aliano, San Mauro Forte, Satriano di Lucania, Teana e Tricarico quest’anno è stata la volta del Carnevale di Montescaglioso, comune di 9.224 abitanti della provincia di Matera. Importante centro storico-culturale, nel quale vi sono tra gli altri monumenti, quattro complessi monastici, tra i quali spicca l’abbazia di San Michele Arcangelo.

In collegamento da Montescaglioso ne abbiamo parlato con Lucia Laterza della ProLoco, persona di una profonda cultura espressa con semplicità, chiarezza, assenza di retorica e profondo amore per il territorio. Un amore che è apparso evidente dai suoi interventi e che ha reso credibile la sua affermazione…”crediamo nel nostro lavoro”.

Dopo la visione di un brevissimo filmato trasmesso dalla Proloco, Lucia ci ha parlato delle maschere del CARNEVALONE, come viene chiamato il carnevale montese, caratterizzato da questi aspetti e figure salienti:

  • la sfilata delle maschere prende vita alle prime luci dell’alba del martedì grasso e percorre le vie cittadine accompagnata dal suono cupo dei campanacci. Che rompono in modo drammatico il silenzio, che, paradossalmente, è l’elemento dominante di una manifestazione che resta una narrazione “riflessiva” sulla dura realtà della civiltà contadina;
  • c’è una notevole articolazione e numero (una cinquantina) delle figure che si possono vedere sul sito del Comune di Montescaglioso o sulla pagina facebook del Carnevale Montese e sono:
    • Carnevalone, un uomo anziano e panciuto che viaggia a cavallo del suo asino circondato da Sgherri, una soldataglia coperta da stracci e strisce di carta, che si aggirano insistentemente tra la gente chiedendo un obolo per il loro capo. I cattivi pagatori vengono da lui ammoniti e segnati nel libro nero
    • l’inquietante Parca che fa roteare il Fuso di legno attaccato ad una lunga corda davanti ai piedi degli ignari passanti, il filo rappresenta il destino e chi se ne fa beffa saltandolo è il Pulcinella. Sembra sia l’unica rappresentazione di fuso di grandi dimensioni, usato in questa forma
    • Quaremma con in braccio il piccolo Carnevalicchio, che presagendo la vicina morte del marito Carnevalone, tra grida e lamenti chiede che non venga negato il pane alla sua creatura.

Nel loro insieme le figure della sfilata e ciò che esse narrano è un’allegoria delle lotte di classe e dell’inversione dei ruoli, il povero diventa ricco per un giorno e attraverso la follia della festa piano piano tenta la sua rivalsa sociale, prendendosi gioco di tutti i simboli della ricchezza e del potere: le tasse, gli eserciti, il destriero (l’asino invece del cavallo dei condottieri..), il signore del paese.

Il Carnevalone di Montescaglioso ha origine nel mondo contadino tra massari, pastori e braccianti. I costumi sono realizzati ogni anno con pelli di animali, tela di canapa, di juta ma anche con la plastica dei sacchi per le sementi del grano, carta, cartoni e stoffe di vecchi vestiti, striscioline di carta o fogli di giornale. Insomma si usano materiali di riciclo.

Lucia Laterza, ha interagito sia con la coordinatrice della serata, la vice Presidente dell’Associazione dei Lucani a Roma Eleonora Locuratolo che con il Presidente Filippo Martino e dal ricco scambio sono emersi punti molto interessanti che qui segnaliamo in estrema sintesi:

  • Rete dei Carnevali di Basilicata (Aliano, Cirigliano, Lavello, Montescaglioso, San Mauro Forte, Satriano di Lucania, Teana, Tricarico) e’una iniziativa che serve a preservare le manifestazioni con un rilevante significato antropologico ed a valorizzarli sia come elemento identitario delle singole comunità che come patrimonio immateriale dell’intera regione Basilicata. Un patrimonio che a buon diritto sta assumendo un valore di crescente rilevanza nel panorama nazionale.
    Oltre al valore antropologico, i più importanti carnevali, sono anche una importante leva promozionale dei territori che competono tra affinando continuamente costumi, scenografie e comunicazione degli eventi.
    La rete è anche utile per raccordare i calendari delle manifestazioni in Basilicata, le trasferte fuori regione, a promuovere iniziative di destagionalizzazione, ecc.
  • Il carnevale è un potente strumento di conoscenza della storia e della struttura sociale che lo ha espresso. Per questo chi se ne occupa svolge una attività di animazione sociale allegra e liberatoria ma anche una sorta di rappresentazione storica utile per ricordare le proprie radici ai cittadini ed a farle conoscere agli altri
  • La sospensione degli eventi per la pandemia da Covid 19 sono stato un danno enorme ma anche lo stimolo per pensare iniziative sostitutive delle sfilate come ad es. l’iniziativa del Carnevalone sospeso, la esposizione di personaggi e decori tenuti in sospensione su fili aerei tra le case di Montescaglioso, realizzato dal gruppo di donne Mani in Pasta. Un gruppo spontaneo di donne impegnate nella valorizzazione delle tradizioni e nel sostegno di problematiche al femminile e non.

Tra le altre interessanti notizie che meritano approfondimento, meglio se in una visita a questo interessante centro storico-culturale vicino a Matera, è stata citata la sfilata dei 5 carri allegorici con gigantesche figure in cartapesta un evento avviato nel 1958 che precede il martedì grasso, con figure grottesche che prendono di mira i potenti dei nostri giorni, con lo stesso spirito dissacrante usato verso i potenti della civiltà contadina.

 

VITA ASSOCIATIVA: SPAZIO PER GLI ASSOCIATI

Nella terza ed ultima parte dell’incontro sono stati forniti aggiornamenti agli associati sui prossimi eventi, estratti a sorte tre bei libri d’arte e mostrata per la prima volta una nuova maschera del carnevale lucano che sarà esposta nella sede dell’Associazione.

Una maschera legata al carnevale montese che affiancherà le altre quatto esistenti, rispettivamente, quelle dei carnevali di Satriano di Lucania, Aliano, Tricarico e Teana.

Scopo dell’iniziativa è quello di capire quanto è lungo e complesso il lavoro di allestimento fatto dai volontari e di esporre in Associazione un riferimento permanente ai Carnevali Lucani che stanno diventando sempre più importanti in ITALIA e non solo.

La nostra associata Caterina Gambioli, che dopo il lavoro collettivo fatto sulla prima della nostra piccola serie, U.Rumit,  ha curato da sola l’allestimento delle maschere di Aliano, Tricarico, Teana e, quest’anno dello sgherro, figura del Carnevale di Montescaglioso.

Caterina, dopo una breve introduzione della maschera, ha descritto le modalità della composizione  con stoffe, carde, juta ma soprattutto striscioline di carte di giornale che, come si vede nelle immagini, coprono testa ,braccia, gambe e cioè gran parte del corpo.

Striscioline che devono essere tagliate ed incollate una ad una, un lavoro che le ha richiesto moltissimissime ore nel corso di tre settimane ed un montaggio in situ che è durato 4 ore, con l’aiuto fondamentale di Giuseppe Maria Lotano.