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Peccioli: la magnifica vicenda di un borgo che si è reinventato

Gli straordinari risultati del Sistema Peccioli partono dalla determinazione di risolvere l’annoso problema della mala gestione di una discarica mediante un approccio pragmatico e, allo stesso tempo, con una visione di lungo termine.


Coinvolgendo i cittadini emotivamente ed economicamente con la promessa di reinvestire gli utili nel benessere del territorio ma di impegnarne una parte anche nell’arte, con l’ambizione di fare di Peccioli un centro di mecenatismo contemporaneo.

Peccioli è un borgo collinare capoluogo di un comune di 5.000 abitanti della Provincia di Pisa, tra i centri di Pontedera e Volterra, immerso in un territorio prevalentemente rurale. La tradizione agricola del territorio (favorita dalla disponibilità d’acqua del fiume Era) è stata sviluppata negli anni con il miglioramento delle colture e lo sviluppo della attività agrituristica. Ma negli ultimi due decenni, il maggiore fattore di sviluppo della comunità è legato all’attività di trattamento dei rifiuti nella discarica di Legoli ed all’incredibile numero di installazioni d’arte contemporanea che hanno fatto aumentare le presenze turistiche.

Anche se un po’ nascosto dalle colline, Peccioli è facilmente raggiungibile da tutte le maggiori città toscane. A soli 15 km dal paese si trovano infatti le due uscite di Pontedera dalla Strada di Grande Comunicazione FI-PI-LI che unisce la città di Firenze con Pisa e Livorno. Parallelamente a questa arteria, detta la “superstrada”, corre la linea ferroviaria Firenze-Pisa. La zona di Peccioli è servita dalla stazione ferroviaria di Pontedera-Casciana Terme con treni regolari per tutto il giorno.

Attualmente ed in prospettiva, quella di Peccioli è una storia di sviluppo economico, evoluzione sociale, trasformazione del paesaggio urbano attraverso l’arte ed infrastrutture moderne, che va assumendo crescente notorietà anche internazionale perché il tutto parte da una discarica. Un dato che è sicuramente tra i fattori che hanno spinto Peccioli a candidarsi all’inizio di maggio a Capitale Italiana della Cultura 2025.

Nelle conversazioni dotte e nelle occasioni in cui bisogna darsi coraggio si usa dire che un problema può diventare un’opportunità. Ma nei fatti, trasformare un problema in opportunità è una impresa titanica specialmente se si tratta di una discarica di rifiuti urbani. E non solo o non tanto per le difficoltà tecnologiche, logistiche e gestionali, ma soprattutto per l’accumulo di diffidenza che la mala gestione del trattamento dei rifiuti ha generato in Italia!

Eppure, nel caso di Peccioli, il problema è stato trasformato in opportunità. Ed è successo in un luogo poco noto e visibile della Toscana, nascosto dietro le colline che separano la Valdera dal mare di Cecina sul quale su affacciano anche spiagge e luoghi favolosi dell’Alta Maremma, dal Golfo di Baratti a Livorno. Luoghi frequentati non solo da un turismo balneare ma anche da quello destagionalizzato dei viaggiatori interessati alla scoperta dei grandi vini della Toscana, di Città d’arte come la vicina Volterra, Pisa, Livorno oltre a Firenze e Siena.

Peccioli è consapevole della maggiore notorietà di altri luoghi in Toscana ma anche dei grandi risultati già realizzati e, soprattutto, della propria capacità di realizzare iniziative ancora più ambiziose. E lo enuncia in questo manifesto il Sindaco Renzo Macelloni con le parole della RIGENERAZIONE del borgo:

  • il sogno di realizzare qualcosa che non esisteva, insieme all’…
  • ambizione di farlo in modo da…
  • …essere un riferimento internazionale nell’arte ed architettura del futuro…
  • …puntando sull’innovazione sostenibile per generare le risorse economiche necessarie dalla gestione di una discarica di rifiuti urbani senza rischi per l’ecosistema del territorio ed il disagio psicologico dei cittadini.

Sono gli elementi del cosiddetto Sistema Peccioli che ha trasformato profondamente l’insieme delle 5 frazioni del Comune di Peccioli.

Cos’è successo: la discarica è diventata un generatore di rendita e di speranze….

A fine anni ‘80 la municipalità prese la coraggiosa decisione di gestire e regolamentare la discarica di Legoli occupandosene direttamente: la struttura venne ampliata, dotata di impianti all’avanguardia e trasformata in uno strumento di rinascita compatibile con la tutela del territorio. Il progetto, condiviso e partecipato dagli abitanti, negli anni si è evoluto nella Società Belvedere, costituita nel 1996, con il Comune come socio di maggioranza ed un migliaio di cittadini-azionisti.  Gratificati nel tempo da ottimi risultati economici (con rendimenti del 16% nel 2021).

La prima fase, forse la più dura è stata quella di modernizzare la gestione della discarica e di ricreare piano piano la fiducia dei cittadini di poter convivere con la sua presenza, risanare la situazione economica ed iniziare ad accantonare risorse non solo per dare benefici economici agli abitanti ma anche di progettare una riqualificazione dei luoghi urbani, della campagna e del paesaggio in tutte le cinque frazioni. L’impianto di smaltimento riceve rifiuti dalle province di Pisa, Firenze, Prato e Massa Carrara e la Belvedere, insieme ad una Fondazione Comunale, ha costituito anche una nuova società per la produzione di biometano. Un altro impianto di trattamento virtuoso e nuova fonte di entrate che consentono a Peccioli di pianificare il futuro senza dover dipendere in tutto dai bandi pubblici.

La società Belvedere tradisce anche nel nome l’ambizione di realizzare un esempio virtuoso di smaltimento rifiuti e di produzione di energia alternativa, ma anche un insieme di bellezza con interventi artistici. A cominciare da quelli nella discarica di Legoli (a 600 mt da un tabernacolo di Benozzo Gozzoli del 1480), un progetto visionario al quale hanno lavorato grandi artisti. Tra i quali, David Tremlett che ha scelto di decorare le anonime pareti e i silos delle infrastrutture della discarica con geometriche righe colorate, visibili anche da lontano e gli artisti del gruppo Naturaliter che nel 2011 hanno realizzato gigantesche sculture in cemento alte dai cinque ai nove metri. La loro presenza rende magico un luogo che di solito non si visita ma si evita!

Chi lo desidera, può visitare questo luogo insolito e magico con un semplice pre-avviso telefonico al TriangoloVerde, i cui gentili operatori autorizzano con garbata attenzione la visita anche individuale all’inusuale luogo di lavoro, consentendo di fare un’esperienza unica. Si entra da un cancello aperto da remoto e dopo aver percorso una strada sterrata si parcheggia vicino al centro convegni, da dove potrà osservare il panorama, avvicinarsi alle grandi sculture di uccelli ed a quella del colossale uomo che emerge dal terreno, utilizzare i servizi igienici, farsi un caffè alla macchinetta con cialda, bere dell’acqua minerale, prendere una copia gratuita dello splendido libro sul Sistema Peccioli. Si fa tutto da soli, nella suggestione di un silenzio che consente di osservare e riflettere.

Le persone al lavoro, i camion, le macchine di movimento terra, sono oggetti lontanissimi, talvolta appena distinguibili nell’immenso invaso.   Si notano, invece, distintamente: l’assenza di odori e di uccelli che gli scarti alimentari attirano in ogni discarica, ma non questa di Legoli-Peccioli. Dove gli unici uccelli che si vedono sono quelli di tre grandi sculture di rapaci

Altre due gigantesche sculture sorgono dal terreno sono ormai diventate l’icona del luogo oltre che il simbolo della riemersione della condizione umana da una situazione di degrado.

In parallelo all’inserimento di opere artistiche nella discarica, è stato poi anche sviluppato il progressivo intervento di grandi artisti ed architetti contemporanei nella qualificazione dei luoghi dal punto di visto estetico e nella creazione di infrastrutture per la mobilità e la fruizione degli spazi. Il loro elenco cresce continuamente e, tra le principali linee d’azione si segnalano:

 

Installazioni artistiche nel territorio.

Fin da subito, parte degli utili prodotti dalla gestione della discarica sono stati spesi per valorizzare il paese e le sue frazioni, mediante la installazione di opere d’arte contemporanea permanenti. Anno dopo anno, sono stati coinvolti pittori, scultori e architetti che dopo aver vissuto le atmosfere del borgo, interagito con gli abitanti ed esplorato il paesaggio creano progetti d’arte ad hoc.  Dopo le opere dei primi artisti chiamati a confrontarsi con Peccioli nel 1991 (Messina, Corsini e Hidetoshi Nagasawa, ecc) sono ormai tantissime le opere d’arte, architettoniche e paesaggistiche realizzate nel paese e nelle sue frazioni che nel loro insieme creano un’atmosfera unica integrando opere moderne con le memorie del passato e panorami da cartolina.

Gli interventi artistici animano le strade del paese, accendono i suoi vicoli (i chiassi), decorano chiese, piazze, facciate e dialogano con la quotidianità del mercato e l’andirivieni degli abitanti.  Non solo nella parte antica delle frazioni ma anche nelle nuove urbanizzazioni che sono molto dignitose. E che, anch’esse vengono arricchite in modo crescente di opere d’arte, come ad es. lo spostamento di due gigantesche sculture fatta da Naturaliter in due luoghi diversi di Peccioli: nell’anfiteatro-belvedere sede di grandi eventi al margine orientale del borgo antico ed una sul tetto del nuovo incubatore d’imprese, nella parte a valle destinata a sviluppo edilizio e servizi urbani. Tra le opere artistiche di grande fama internazionale c’è anche la rotonda da cui parte la principale strada di accesso a Peccioli, realizzata dallo Studio Giugiaro, del notissimo Giorgetto designer di macchine iconiche come l’ALFETTA GT/GTV (1974), VOLKSWAGEN GOLF (1974). BMW M1,  LANCIA DELTA (1979), FIAT PANDA (1980), ecc.

Tra i tanti artisti chiamati dal Comune e dalla Società Belvedere vi sono grandi nomi internazionali come Buren, Tremlett e molti altri. Di Tremlett di cui qualche mese fa abbiamo segnalato l’attività nelle Langhe, è imperdibile la coloritura delle facciate della intera via di Mezzo a Ghizzano. Di concerto con i proprietari, Tremlett ha dipinto tutte le facciate delle case con suggestivi effetti cromatici: dal verde, in tutte le sue sfumature, al bordeaux, al giallo, al marrone che rendono l’attraversamento della strada una bellissima avventura estetica.

Ci sarebbero tantissime altre citazioni da fare, troppe! Tra quelle da non perdere:

  • il lavoro di Vittorio Corsini, Lo sguardo di Peccioli, sulla terrazza della pieve di San Verano: un immenso collage di occhi degli abitanti del borgo, fotografati dall’autore durante una festa in piazza;
  • le installazioni luminose che abbelliscono i vicoli  (chiassi) con luci al neon sulle volte ed i muri

 

Creazione di nuove infrastrutture.

Oltre alle nuove opere d’arte contemporanea, dagli utili della discarica arrivano le risorse anche per nuove opere infrastrutturali per mobilità, l’abitabilità, l’arredo urbano, i servizi al cittadino. Una serie di cose che migliorano la vita degli abitanti e rendono Peccioli una destinazione sempre più conosciuta dal turismo di qualità.

Tra le iniziative più rilevanti, vi è la saldatura delle nuove aree abitative alle preesistenze del centro storico, realizzate con interventi architettonici moderni che coniugano funzionalità e bellezza estetica. Questi interventi sono soprattutto a Peccioli, il più grande dei nuclei urbani del Comune, ed i più rilevanti riguardano la saldatura tra il centro storico in collina e la nuova area urbana in pianura (dove vi sono alberghi, officine, agenzie, servizi per il cittadino). I cittadini ed i visitatori possono utilizzare tre ascensori che li portano dai garage interrati alla quota del centro urbano (a circolazione limitata) per raggiungere il Municipio, luoghi di interesse e di aggregazione sociale in modo agevole e senza appesantire il traffico del centro storico. Oggetto non solo delle prevedibili limitazioni per gli estranei ma anche di virtuose iniziative per agevolare la mobilità dei titolari di attività commerciali ai quali il Comune ha concesso in comodato d’uso gratuito circa 25 veicoli elettrici, di cui assicura anche la manutenzione. La ricarica può avvenire dalle spine di casa.

Tra le soluzioni infrastrutturali di maggiore rilievo realizzate a Peccioli vanno citate:

  • il lungo ponte pedonale intitolato Endless Sunset, opera di Patrick Tuttofuoco. Si tratta di una passerella panoramica che collega la città nuova al centro storico, valorizzata da una colossale struttura elicoidale dipinta dall’artista milanese con i colori del tramonto, dall’arancio al viola.
  • la creazione di una piattaforma a sbalzo aggettante sul vuoto che crea uno spazio aggiuntivo oltre le antiche mure di Peccioli, una sorta di spettacolare piazza che consente di sostare e godere la vista della Valdera.  L’ha realizzata da poco il famoso studio dell’architetto Mario Cucinella che ha restaurato anche antichi edifici per un’area di circa 2.000 mq., tra i quali Il Palazzo senza tempo. Una struttura con spazi pubblici e privati, con luoghi per mostre, installazioni d’arte ed attività di ristorazione, abitazioni private collegate tra loro da uno splendido ascensore a vetri. Tra gli appartamenti restaurati, quella in vendita sono messi sul mercato con la formula rent to buy, paghi un affitto e lo riscatti dopo 20-25 anni. Una delle pareti esterne del palazzo senza tempo è decorata dal monumentale affresco di Daniel Buren che ha disegnato un dinamico gioco di losanghe dai colori pastello contornate da righe bianche e nere.

La grande qualità artistica di questi interventi pubblici, con stilemi estranei alla cultura estetica diffusa nel territorio di Peccioli, sta influenzando il modo di vivere gli spazi urbani (pulizia, assenza di immondizia e di erbacce sui muri), di edificare e fare manutenzione alle abitazioni con materiali dignitosi e di buon gusto, di caratterizzare in modi esteticamente più gradevoli i locali pubblici, servizi per il tempo libero ed il turismo: ristoranti con bellissimi dettagli di arredo, luoghi di accoglienza dignitosi e in alcuni casi dal bellissimo design come nel caso di questo appartamento da 70mq del Green&love Apartement con arredi, dotazioni e dettagli che ne fanno una sorta di Art Hotel.

Sono tanti segni della metabolizzazione del gusto artistico indotto da due decenni di investimenti nell’arte da parte del Comune, della Soc. Belvedere oltre che delle iniziative di Peccioli per la fondazione che si occupa di eventi ed animazione culturale.

 

Strutture per segnalare e spiegare la bellezza.  

Peccioli è tra i comuni Bandiera Arancione (associazione dei piccoli comuni patrocinata dal TCI) ha sviluppato un articolato piano di comunicazione del territorio con grandi iniziative di altissimo profilo professionale che hanno legittimato la sua presenza alla Biennale di Venezia 2022 (in programma fino al 21/11/2022) dove si presenta con storie di inclusione sociale, imprenditoria, sviluppo del territorio, arte e attenzione al benessere degli abitanti.

In aggiunta alle iniziative per abbellire i luoghi con opere restaurate o totalmente nuove, è da segnalare anche la impegnativa ed originalissima campagna per migliorare la presentazione degli edifici e del territorio con una segnaletica innovativa nelle forme ed efficace nei contenuti.

Obiettivo di questo sforzo è una progettazione integrata di questi elementi: dai cartelli che descrivono i luoghi altri elementi di arredo urbano che, nel loro insieme, raccontano il territorio e ne fanno emergere i tratti distintivi ed identitari che sono molto apprezzati dai turisti. I quali infatti, nelle loro scelte, evitano i piccoli centri che non sono incapaci si dare una immagine significativa di se stessi o si presentano in modo confuso e disordinato.

Oltre ad unificare la segnaletica in tutte le frazioni scegliendo una grafica ed un formato totalmente differenti, verranno aggiunti, nel rispetto dei regolamenti stradali, nuovi segnali che agevoleranno l’ingresso e caratterizzeranno da subito Peccioli nella percezione del visitatore. Come ad es. la rotonda di ingresso, disegnata da Giugiaro  

https://www.peccioli.net/welcome-to-peccioli-il-nostro-benvenuto-firmato-giugiaro/

 

Benefici concreti e diffusi per i cittadini.

La grande bellezza portata dalle opere di arte contemporanea nei luoghi di vita di Peccioli e delle sue frazioni è sicuramente un elemento che, accanto a qualche perplessità per forme estetiche spesso inedite, piace sempre di più ai cittadini anche perché vi sono strutture come la Fondazione Peccioli per che attraverso varie manifestazioni creano le occasioni per far incontrare artisti e cittadini, al fine di renderli partecipi, spiegare, aiutare a capire cose spesso non semplici. Ma la loro attenzione è motivata anche dai concreti provvedimenti che migliorano le condizioni vita e che aiutano a capire la utile interrelazione tra il trattamento dei rifiuti svolto in modo responsabile, la profittevole gestione del servizio, la creazione di un nuovo contesto di vita in cui l’arte contemporanea ha un ruolo fondamentale. Tra le cose concrete e positive più apprezzate:

Benefici economici: riduzione di tasse comunali (Tari, riduzione del 50% spese degli asili,…), rendite annuali per gli azionisti della Società Belvedere; *grandi eventi culturali in gran parte gratuiti (dei 13 concerti estivi con grandi star della musica, 10 sono gratuiti, incluso il prima con Gianna Nannini)

  • pulizia delle strade urbane ed extra urbane (anche non di competenza comunale);
  • mobilità urbana (auto elettriche, gare interrati, ascensori, stato delle strade);
  • restauro e riuso di edifici nel centro storico;
  • valorizzazioni di beni storici con un’articolata struttura museale;
  • abbellimenti con opere di arredo urbano, e con installazioni artistiche ad hoc;
  • interventi di valorizzazione del paesaggio naturale (una campagna curatissima);

Nel loro insieme, questi elementi creano un buon contesto di benessere sociale ma anche una situazione nuova in cui la dimensione estetica ha un ruolo importante che crea una attenzione diffusa verso il bello. E, sperabilmente, rafforzandosi, aiuterà ad eliminare superfetazioni nelle strutture architettoniche ed un uso di materiali migliori sia nella manutenzione dell’esistente che nelle nuove costruzioni (apparse già molto dignitose).

 

Note conclusive.

Il sistema Peccioli è un caso d’eccellenza non semplice da imitare ma offre apprendimenti potenzialmente utili per affrontare altre situazioni di cambiamento. La complessità e specificità sono quelle che emergono dal manifesto proposto in apertura di questo rapporto sulla rigenerazione del borgo di Peccioli:

  • il sogno di realizzare qualcosa che non esisteva, insieme all’…
  • ambizione di farlo in modo da…
  • …essere un riferimento internazionale nell’arte ed architettura del futuro…
  • …puntando sull’innovazione sostenibile per generare le risorse economiche necessarie dalla gestione di una discarica di rifiuti urbani senza rischi per l’ecosistema del territorio ed il disagio psicologico dei cittadini.

Per la sua grande ambizione e complessità, la rivoluzione nel territorio di Peccioli merita una visita in loco, perché anche se ne stanno parlando molto i media, è in atto una spirale virtuosa che porterà alla espansione ulteriore delle positività. Peccioli è un cantiere aperto che si consiglia di vedere più di una volta e con almeno qualche pernottamento, perché se è vero che alcuni degli aspetti più eclatanti del Sistema Peccioli possono emergere anche da una semplice escursione, la comprensione della rivoluzione che s’è realizzata richiede tempo sia per apprezzarla nella sua articolazione che per approfondirne la carica esemplare anche per altri luoghi. In queste visite può essere istruttivo parlare con i cittadini che mostrano consapevolezza, ma senza spocchia, di vivere in una comunità che si sta reinventando. Un atteggiamento positivo e misurato che potrà rafforzarsi nel tempo man mano che aumenteranno i visitatori e i cittadini di Peccioli ricaveranno anche da questa crescente attenzione verso la loro comunità la consapevolezza del valore dei cambiamenti che li riguardano. Alcuni elementi sembrano ormai acquisiti stabilmente dalla cittadinanza:

  • la consapevolezza della sfida che essi hanno saputo affrontare e del…
  • …suo valore per il superamento della cosiddetta sindrome NIMBY. Un cruciale problema di percezione che paralizza spesso le decisioni sulla collocazione di impianti di grande valore socio-economico. Nel campo del trattamento dei rifiuti in discarica, il caso Peccioli ha un valore equivalente a quello di Copenaghen e Vienna nel campo dei termovalorizzatori.